Descrizione
Sofargen crema 1% eritemi e scottature 120g è una crema per eritemi e scottature per uso topico a base di Sulfadiazina Argentica, principio attivo antibatterico sulfonamidico, indicato per la profilassi e il trattamento antibatterico di ustioni di varia natura e grado, di ulcere e piaghe da decubito infette o a rischio infezione così come di ferite superficiali suscettibili di infezioni.
Crema all’1% Tubo da 120 g
Ingredienti
Principio Attivo: Sulfadiazina Argentica micronizzata g 1. Eccipienti: alcool stearilico, isopropile miristato, propilenglicole, polietilenglicolmonostearato, poliossietilensorbitanmonolaurato, metil-p-ossibenzoato, acqua distillata.
Avvertenze
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Poiché i sulfamidici aumentano la possibilità di ittero neonatale, Sofargen non deve essere impiegato nelle donne al termine della gravidanza, nei prematuri e nei neonati nei primi mesi di vita.
Sofargen deve essere applicato con cautela in presenza di insufficienza epatica o renale.
Nelle donne in stato di gravidanza e nei bambini, il prodotto deve essere usato solo in caso di effettive necessità, sotto il diretto controllo del medico.
L’uso specie prolungato del prodotto può dare luogo a fenomeni di sensibilizzazione. In tale evenienza occorre interrompere il trattamento ed adottare idonee misure terapeutiche. Altrettanto dicasi in caso di superinfezione da microrganismi resistenti.
Nel trattamento di ustioni di un’estesa parte del corpo le concentrazioni sieriche di sulfamidico possono raggiungere nell’adulto quelle terapeutiche. Pertanto in questi pazienti sarebbe opportuno controllare tali livelli sierici, la funzionalità renale e la presenza di cristalli di sulfamidici nelle urine, interrompendo la terapia nel caso in cui la funzionalità epatica e/o renale fosse compromessa. Inoltre, visto che il glicole propilenico, presente come eccipiente nella composizione, può determinare iperosmolalità quando il prodotto viene applicato su vaste aree ustionate, deve essere periodicamente controllata, in questi casi, l’osmolalità sierica e, se necessario, il trattamento deve essere interrotto.